La prima edizione del Master in Agricultural Heritage Systems, parte del progetto GIAHS Building Capacity, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha suscitato molto interesse da parte di molti Paesi, ottenendo così un grande successo, testimoniato dalle numerose richieste di partecipazione ricevute. Infatti sono state inviate circa 80 richieste da ben 25 paesi differenti: dal Portogallo alla Tunisia, da Cuba alla Cina.
Il master si sviluppa in 5 mesi effettivi di corso, con 288 ore di lezione frontale intervallate da laboratori, seminari ed escursioni, concludendo con 15 giorni di stage all’estero, con lo scopo di formare esperti in grado di identificare, gestire e proteggere i sistemi agricoli tradizionali.
I 24 protagonisti del Master 2018-2019 provenivano da 15 paesi differenti. 17 di questi da 11 differenti paesi prioritari (AICS), 6 da altri paesi tra cui 4 Europei. Il 60% di questi erano studenti di sesso femminile.
Durante i mesi di lezione gli studenti della scorsa edizione hanno potuto visitare i luoghi delle eccellenze Italiane. Hanno visitato la fascia olivata di Assisi-Spoleto, addentrandosi nelle suggestive colline Umbre per toccare con mano il lavoro di agricoltori locali. In primavera hanno visitato le colline del Soave, anch’esso, come la fascia di Assisi-Spoleto sito iscritto al programma GIAHS della FAO, in cui hanno degustato un ottimo vino immersi nel paesaggio viticolo per eccellenza.
In Toscana hanno visitato l’Azienda Agricola Floriddia, nel comune di Peccioli (Pisa), in cui si coltivano grani antichi e di alta qualità senza introdurre alcun tipo di additivo o concime; hanno fatto una lezione fuori classe, a Raggiolo (Casentino), in cui si è aperto un dibattito sugli aspetti di incentivazione del luogo e mappe di comunità. Hanno potuto visitare anche i vigneti terrazzati di Lamole in Chianti, area iscritta al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, ed hanno appreso il valore dei terrazzamenti e l’influenza positiva che apportano non solo al paesaggio ma anche nella difesa del suolo e del territorio.
Oltre alle escursioni ci sono stati seminari tenuti da professori di diverse nazionalità, che hanno trattato temi importanti per il loro percorso di studi, come le procedure per iscrivere dei siti al programma GIAHS.
Molte ore di lezione in classe si sono incentrate sull’uso dei programmi GIS, per lavorare con disinvoltura su mappe e cartografie, di estrema importanza nella presentazione di una candidatura GIAHS.
Tutte queste attività sono state un fondamentale supporto all’attività di lezione frontale avvenuta in classe, utili per capire la vera realtà del loro futuro lavoro.
Il master si è concluso con uno stage di 15 giorni in Tunisia, nelle oasi di Tamarza, Mides e Chebika, in cui vengono coltivati varie tipologie di dattero. Qui gli studenti hanno simulato una proposta di candidatura di un sito GIAHS, facendo interviste agli abitanti e agricoltori del luogo, rilievi per creare una mappa dell’uso del suolo e descrizioni dettagliate del sistema agricolo.
L’ 8 luglio sono state aperte le iscrizioni per l’edizione 2019-2020. Per poter partecipare è necessario essere in possesso della laurea triennale e/o magistrale nei settori disciplinari afferenti alle scienze agraria, biologiche, alla chimica, all’architettura o alla conservazione dei beni culturali.